Buon anno amici!
Ormai siamo a metà mese, ma non ero ancora tornata sul blog per augurarvi un 2016 speciale!
Come sono state le vostre feste? Le mie sono state diverse dal solito: Aure e io abbiamo trascorso la settimana natalizia in Sardegna a casa dei suoi genitori e dopo una veloce sosta milanese, siamo andati a casa mia a Verona.
Ammetto che pensavo avrei avuto più difficoltà come vegana in terra sarda, invece non ci sono stati troppi momenti critici...solo il pranzo di Natale è stato un po' più complicato, ma io avevo il mio ragù di lenticchie (ricetta di Chiara di Chi ha rubato le crostate?), Aure seduto a fianco, un libro bellissimo come regalo e un mare al tramonto da far dimenticare tutto il resto.
Porto Pino (Sant'Anna Arresi) a Natale |
Non ricordo se fosse la prima volta che vedevo il mare d'inverno, sicuramente la prima volta che ammiravo quello sardo "fuori stagione".
Un paio di giorni dopo Natale siamo andati anche a San Giovanni di Sinis...ecco, non avrei più lasciato quella spiaggia: un sole rigenerante, poche persone che passeggiavano tranquille, dolcissimi cagnolini che correvano pazzi di goia...
San Giovanni di Sinis (frazione di Cabras, provincia di Oristano... meglio essere precisi altrimenti mi bacchettano su Instagram) |
San Giovanni di Sinis |
Prima e dopo la Sardegna, mi sono data anche a qualche dolce esperimento...tutto prima di iniziare a stilare la mia lista (troppo lunga) di buoni propositi per il 2016: tra questi c'è sia quello di cucinare di più, sia quello di rimettermi in forma...riuscirò a far convivere i due "fioretti" senza troppi drammi?!?
Ora veniamo alla ricetta...alla fine siamo qua per questo, giusto?
Dopo gli strapazzi delle feste, meglio stare leggeri con la prima ricetta dell'anno...così condivido una preparazione semplice e sana, ma ricca di sapori grazie soprattutto all'arancia (abbinata, come da tradizione, al finocchio) e all'aneto (che adoro).
Questo pesto, completamente crudo, è perfetto per condire verdure e insalate, ma anche primi piatti: in questo caso l'ho usato per il riso, ma deve essere ottimo anche con delle tagliatelle.
Sono partita da una ricetta trovata sulla rivista Da Noi (quella gratuita dell'Esselunga), apportando le solite modifiche in base alla disponibilità e ai miei gusti...spero che il risultato vi piaccia quanto è piaciuto a casa mia!
Ingredienti per 4 persone:
130 gr di finocchio (la parte più interna)1 arancia non trattata
50-60 gr di mandorle siciliane sgusciate
10-11 capperi
q.b. aneto secco (per me due cucchiaini o poco più)
un pizzico di aglio in polvere
2-3 cucchiai di olio e.v.o.
q.b. pepe Pippali (o pepe nero)
q.b. sale
Per completare:
riso (per me tricolore integrale)
finocchio
carote
mandorle a lamelle
Sciacquate i capperi e lasciateli a bagno per circa 10 minuti.
Lavate e asciugate l'arancia: ricavate metà della scorza a filetti e grattugiate il resto; pelatela al vivo e staccate poi ogni spicchio dalla membrana che lo riveste.
Tritate nel mixer le mandorle, aggiungete il finocchio tagliato in piccoli pezzi, gli spicchi e la buccia grattugiata dell'arancia, i capperi, l'aneto essiccato, un pizzico di aglio in polvere (o fresco se preferite) e tritate ancora. Unite i cucchiai di olio extravergine e un pizzico di sale; grattugiate del pepe Pippali, mescolate bene e assaggiate per controllare la necessità o meno di qualche aggiunta (di sale, pepe, aglio o aneto).
Ho abbinato questo pesto a del riso tricolore integrale (riso thaibonnet parboiled, riso integrale rosso e zizzania acquatica), del finocchio crudo e delle chips di carota (cotte per 10 minuti in forno a 180°), il tutto completato con la scorza (tritata) ricavata precedentemente dall'arancia e delle mandorle a lamelle.
Fresco, cremoso, agrumato e aromatico!
Questo pesto mi è piaciuto moltissimo, anzi rischia di diventare una vera e propria dipendenza...da mangiare a cucchiaiate!
Nota: Ho usato per la prima volta il pepe Pippali, originario dell'Himalaya e poco conosciuto in Europa. Molto profumato e meno piccante di quelli più usuali, ha forma lunga e stretta. Ha un effetto vasodilatatore e viene utilizzato anche nella medicina ayurvedica.
Se non lo avete, in questa ricetta va benissimo anche il pepe nero.
Vi auguro un buon fine settimana,
a presto!
Che bontà questo pesto al gusto d'arancia! Mi sa che lo faccio!!! E del pepe pippali non avevo mai sentito parlare... ma ora che finalmente anche a Cosenza c'è il Naturasì lo cercherò, mi hai messo una tale curiosità... ;)
RispondiEliminaBuon fine settimana anche a te, Manuela, baci.
Ciao Letissia, sono stata fortunata perchè il pepe pippali l'ho ricevuto in regalo qualche mese fa...anch'io prima non lo conoscevo, spero si trovi senza troppa difficoltà :-)
EliminaGrazie mille <3 un bacino
Bella la zona di Oristano, a me piace molto! Quindi sarai sicuramente stata a Tharros a visitare le meravigliose rovine cartaginesi!
RispondiEliminaI miei sono sardi e stanno ad una trentina di km da Cagliari, verso l'interno e la parte della Sardegna che conosco meglio sono la costa sud e quella occidentale e, dopo la zona di Villasimius, quella di Oristano è la mia preferita.
Che meraviglia questo tuo piatto!!! Questo pesto all'arancia dev'essere favoloso! Proverò!
Non avevo mai sentito parlare del pepe pippali....lo cercherò, sono curiosa....
Buon week end
Serena
Ciao Serena, non sono tornata a vedere le rovine, ma ci sono stata un paio d'anni fa, quando ero andata in Sardegna per l'estate! Davvero bello :-) Purtroppo non conosco la costa meridionale: ho visto quella settentrionale con i miei genitori e un po' di quella occidentale grazie ad Aure, ma Villasimius l'ho sentita nominare così tanto che mi piacerebbe proprio andarci :-)
EliminaProva il pesto, a me è piaciuto molto e ci vuole davvero un attimo a farlo! Se lo prepari, fammi sapere.
Grazie mille, a presto
Bellissimo tutto di questo post! Il mare sardo mi fa una voglia! e che buono questo pesto e anche i cibi con cui l'hai abbinato!
RispondiEliminaIl mare era davvero bellissimo, poi con la spiaggia tranquilla e semi-deserta ancora di più.
EliminaSono contenta ti piaccia il mio pranzetto, l'ho mangiato di gusto anch'io :-) Grazie Daria, un bacio